Siamo sempre talmente impegnati ad addestrare i nostri cavalli nei tempi
ristretti delle nostre giornate ricolme di impegni, che purtroppo ci
dimentichiamo che l’interazione con il nostro cavallo non dovrebbe essere
un rapporto padrone/schiavo, ma una conversazione tra amici. E’ vero, i
cavalli non parlano, ma se riusciremo a dedicare sufficiente attenzione e
tempo al nostro compagno equino, scopriremo che questa relazione può essere
ricca di spunti per migliorare la qualità del nostro essere nel mondo.
Possiamo infatti imparare che alla base di qualsiasi relazione vi deve
essere il rispetto delle reciproche diversità e che queste diversità
possono imporci un diverso modo di comunicare che affinerà la nostra
sensibilità.
La comunicazione non è fatta solo di parole, per cui dobbiamo imparare a
leggere i vari segnali che il cavallo ci invia. Teniamo presente inoltre
che più ci sforzeremo di interagire mentalmente con lui, più sarà stimolato
a sforzarsi di comunicare.
Potreste obiettare che siete sempre un po stanchi e occupati e quindi non
avete tempo per curare troppi dettagli, ma vi sono delle contropartite per
questo sforzo:
1) svilupperemo le nostre capacità EMPATICHE, cioè di immedesimarci nei
panni di un altro individuo (nel senso di essere vivente o umano o
animale), cercando di valutare le situazioni non solo dal nostro punto di
vista
2) ci accorgeremo più precocemente di eventuali problemi fisici del cavallo
3) miglioreremo la sua volontà di collaborazione durante l’addestramento
4) svilupperemo la nostra capacità di trarre il meglio da ogni soggetto:
Ogni singolo cavallo ha una diversa personalità, ha un bagaglio di
precedenti esperienze buone e cattive ed il proprietario dovrà cercare di
comprendere il modo ottimale per relazionarsi con lui ed ottenere la sua
collaborazione con la massima delicatezza possibile.
5) Impareremo che, come per noi non tutti i giorni sono uguali (in alcuni
momenti ci sentiamo dei leoni pieni di energie, in altri siamo depressi e
stanchi) anche i cavalli ogni giorno possono trovarsi in una diversa
situazione e quindi dobbiamo porci in “ascolto” per capire in quella data
giornata che cosa ci possiamo permettere di fare con le forze in
campo…nostre e del cavallo
6) Capiremo che il nostro stato d’animo pesa enormemente sulla qualità del
lavoro perché il cavallo avverte qualsiasi nostra tensione ed è disturbato
se cercheremo di compensare con lui le frustrazioni e le tensioni di cui
spesso siamo preda nelle nostre giornate.
7) Impariamo a godere dei doni che ci può offrire una relazione anche se
non sempre tutto si svolge esattamente come vorremmo noi
8) Ci abituiamo a sviluppare la nostra capacità di concentrazione: per
montare bene dobbiamo controllare non solo il nostro fisico, ma anche la
mente, perché il cavallo è rapidissimo nell’avvertire che siamo distratti.
9) Dobbiamo abituarci a sviluppare il senso critico sui nostri errori e non
incolpare qualcun altro quando le cose non vanno bene
Questi sono solo alcuni esempi e suggerimenti. Migliore relazione significa
anche maggiore benessere nostro e dei cavalli e miglior dressage. Un
dressage dove regna l’armonia e gli aiuti sono sempre più impercettibili,
un dressage che può diventare poesia.
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