A CAVALLO DELLA MENTE |
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Parte Prima (introduzione) I poteri della nostra mente sono utilizzati in modo parziale e vi sono ancora sconfinate zone di essa da esplorare e comprendere. Generalmente usiamo solo una piccola parte delle nostre potenzialità cerebrali e siamo inclini a pensare che il pensiero ed il corpo siano due compartimenti stagni. Se crediamo maggiormente alle nostre potenzialità mentali possiamo fare molto di più, con minore fatica fisica.. Questo concetto trova una sicura applicazione anche nel rapporto uomo/cavallo, perché l’equino pur essendo di considerevole mole, è considerevole anche nella sua sensibilità. Infatti proprio questa sua caratteristica, nel corso dei secoli, ne ha consentito la sopravvivenza; i suoi sensi molto fini e acuti gli consentono di captare prontamente eventuali pericoli e altrettanto rapidamente innescare una reazione di fuga. Questa ipersensibilità è tuttavia un’arma a doppio taglio nel rapporto con l’uomo, perché gli starti d’animo negativi che spesso ci attraversano possono essere facilmente captati dal nostro destriero ed avere conseguenze negative. A quanti di noi è capitato di passeggiare a cavallo e vedere qualche oggetto insolito e immediatamente pensare alla eventuale reazione del cavallo e … regolarmente ciò si verifica. Perché il cavallo capta quelle variazioni subliminari del tono muscolare, del respiro, che gli comunicano che qualcosa ci preoccupa. Se invece siamo talmente rilassati e concentrati da non preoccuparci di ciò che ci circonda, il cavallo non mostrerà timore. Quindi la parola d’ordine è comunicare calma e sicurezza al cavallo. Poiché inoltre i nostri pensieri si traducono in variazioni della nostra postura, qualche volta se incontriamo delle difficoltà nel fare degli esercizi, anziché provare e riprovare ossessivamente con tremendi sforzi muscolari, è preferibile lavorare di cervello, dobbiamo cioè visualizzare un'immagine che evochi quello che stiamo cercando di fare. Un esempio? Se abbiamo delle difficoltà ad aderire alla sella al galoppo pensiamo di avere delle ventose alle natiche che ci tengono incollati alla sella. Le tecniche di visualizzazione nell’ambito sportivo possono avere diverse applicazioni:
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ESERCIZIO di VISUALIZZAZIONE n 1 |
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ESERCIZIO di VISUALIZZAZIONE n° 2 Per meglio mantenere gli aiuti per la flessione interna nelle volte, e per controbilanciare la forza centrifuga che tende a spostare il corpo all’esterno, immagina di avere un’ancora sul piede interno. Tratto da Dressage Today -Giugno 2005
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ESERCIZIO di VISUALIZZAZIONE n° 3 Per entrare e proseguire dritti nel rettangolo sulla linea longitudinale centrale,verso C, immaginate che il giudice in C abbia una canna da pesca il cui filo vi trascina verso C.
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Continua nel prossimo numero...... |