IL COGGINS TEST
                    LE COLICHE

 

Ritorna il Coggins Test - del Dr Michele Toldo - veterinario
I casi nel 2006 Dopo molti anni di assenza, tra aprile e settembre del 2006 si sono verificati in Italia alcuni casi di cavalli morti a causa dell'Anemia Infettiva e oltre 600 sono risultati positivi ai controlli ematici.
Alla fine di novembre è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale una Ordinanza del Ministro della Salute Livia Turco che rende obbligatoria l'effettuazione di un test di Coggins annuale a ogni equino (asini e muli compresi) di età superiore a TRE mesi. Dal mese di aprile 2007, sarà obbligatorio il test di Coggins per tutti i cavalli preseti in scuderie o ippodromi, in allevamenti di cavalli sportivi e per partecipare a manifestazioni ippico-sportive.
  La Anemia Infettiva Equina

http://en.wikipedia.org/wiki/Equine_infectious_anemia
Cos'é L'anemia infettiva è una malattia contagiosa propria degli equini, a decorso acuto o cronico, caratterizzata da viremia persistente, febbre ricorrente, debilitazione progressiva e, nei casi più gravi e terminali, da intensa anemia. E' trasmessa da un virus della “famiglia” del virus dell'HIV umano.
Il virus è presente nel sangue degli animali malati. Viene trasmesso ad altri equini generalmente tramite insetti che si cibano di sangue, come zanzare, tafani, zecche e tramite l'uso di siringhe e aghi non sterilizzati. Secondo alcuni autori la trasmissione si verificherebbe anche tramite saliva, latte e urine.
I sintomi sono vari, in casi leggeri si verifica solo anemia (diminuzione dei globuli rossi), una leggera febbre, in casi più gravi oltre ad anemia e febbre (nel cavallo la temperatura normale rettale è tra 37,5° e 38,5° C ), si verifica edema dell'addome e del prepuzio, cioè un gonfiore molle che se schiacciato con un dito rimane avvallato. Una certa percentuale dei cavalli colpiti muore, ma una percentuale maggiore sopravvive e resta malata per sempre, a volte in modo non apparente.
La maggior parte delle cavalle gravide colpite abortisce.
Non esistono ne' cure ne' vaccini per questa malattia, ma un esame del sangue specifico, il Test di Coggins, consente, come per l'HIV, di evidenziare i cavalli che sono entrati in contatto con il virus anche se non è in grado di darci nessun altro dato. Tutti gli animali positivi al Test di Coggins vengono considerati infetti e pericolosa fonte di contagio.
Quale prevenzione? A causa della incurabilità della malattia, le norme per la prevenzione sono molto rigide ma anche molto semplici.
ammettere in scuderia solo soggetti con un Test di Coggins negativo effettuato da non oltre 1 anno
 recarsi solo a manifestazioni o raduni nei quali venga richiesto (e controllato...) il test
effettuare una costante lotta agli insetti ematofagi (zanzare, zecche, mosche cavalline...)
usare esclusivamente aghi e siringhe monouso
controllare i veterinari e i maniscalchi in modo che impieghino materiale monouso o sterilizzato
quando si effettuano procedure che impichino contatti con il sangue
Gli obblighi di legge In novembre 2006 il Ministro della Salute ha emanato un'ordinanza il cui testo è reperibile al seguente indirizzo: http://www.ilprogressoveterinario.it/leggi/2006/89.htm.
Entro un anno dalla data di pubblicazione dell'ordinanza, ogni equino di oltre 3 mesi deve essere sottoposto a un Test di Coggins ogni 12 mesi.
Ma per i cavalli sportivi le cose sono diverse, infatti tutto viene anticipato. Entro 4 mesi dalla pubblicazione dell'Ordinanza, in pratica da aprile 2007,

dovranno essere sottoposti a esame ematolocico ogni 12 mesi

tutti gli equidi residenti in scuderie, ippodromi e allevamenti afferenti al circuito sportivo
tutti gli equidi che parteciperanno a manifestazioni o concentramenti di equidi
tutti gli equidi che accedono a scuderie, ippodromi o manifestazioni.

Sull'ordinanza leggiamo anche che l'esito viene riportato sul libretto o su un certificato, i costi dei prelievi sono a carico dei proprietari e i prelievi devono essere effettuati dai veterinari del Servizio Sanitario Nazionale o da veterinari specificatamente incaricati (ogni ASL farà a modo suo, come al solito) mentre le certificazioni sono di esclusiva competenza dei veterinari ufficiali.

Considerando che il Test di Coggins valido è solo quello effettuato dagli Istituti Zooprofilattici, Enti di Stato, sara bene muoversi per tempo.

Se un equide (cavallo, asino o mulo) viene riscontrato positivo, sono dolori.
Infatti la ASL è obbligata a procedere con misure restrittive per il movimento dei cavalli risultati positivi ma anche di tutti quelli presenti in allevamento o in scuderia e tutti quelli che ne sono usciti da poco... è possibile che venga bloccata anche una intera zona tutto attorno alle scuderie colpite.
I cavalli positivi non potranno più essere impiegati ne' per l'allevamento ne' per le attività che ne comportino il contatto con altri soggetti. In pratica, generalmente venegono macellati, con attenzioni particolari e sotto il controllo dell Autorità Sanitarie, soprattutto per evitare rischi per gli altri soggetti presenti in scuderia.
 
   

 

Veterinaria per proprietari informati

LE COLICHE (prima parte): COME PREVENIRLE

 
Le coliche sono una delle emergenze veterinarie più temibili per il proprietario che in pochi secondi può trovare il proprio cavallo in preda a dolori addominali molto forti.

Poiché non tutte le coliche sono curabili, è consigliabile applicare tutti gli accorgimenti atti a prevenirle.

Per comprendere il motivo dell’insorgenza delle coliche è utile ricordare alcuni elementi difisiologia del cavallo. Innanzitutto spesso ci dimentichiamo che la vita in scuderia è molto diversa dalle originarie abitudini del cavallo. Infatti il cavallo è un animale migratore che pascola per molte ore al giorno, cibandosi quindi poco e spesso di erba.

La vita in scuderia introduce uno stress non indifferente al suo apparato digerente riducendo il numero di pasti a 2-3 al giorno ed introducendo alimenti con un contenuto proteico superiore ai foraggi (granaglie, pellet) per far fronte alle richieste atletiche del lavoro.

L’adattamento ad un regime alimentare così diverso comporta un inevitabile stress all’apparato digerente del cavallo che è caratterizzato da uno stomaco di capacità limitata (15-18 litri). La ridotta capacità dello stomaco comporta una scarsa attività digestiva con una ridotta utilizzazione degli alimenti concentrati.

La parete dell’intestino tenue presenta numerosi fasci muscolari e nervosi che causano svariate contrazioni che favoriscono una rapida progressione del contenuto intestinale. Tali movimenti sono regolati dal sistema nervoso autonomo e improvvise variazioni della velocità di transito possono determinare delle occlusioni o invaginazioni e quindi delle coliche. Violente contrazioni possono manifestarsi anche per mutamenti di dieta e/o per la quantità dell’alimento assunta. Anche un lavoro violento, soprattutto dopo la somministrazione di una razione di alimenti concentrati può favorire una diarrea.

L’intestino crasso del cavallo costituisce circa il 60% di tutto il volume del canale digerente ed è formato da tre segmenti: il cieco, il grande colon, il piccolo colon. Le numerose anse presenti in questa parte del tratto digestivo riducono considerevolmente la velocità di transito degli alimenti: almeno 2/3 del tempo totale di digestione viene trascorso nel grosso intestino.

L’intestino crasso è sede di importanti trasformazioni degli alimenti ed in esso sono presenti numerosi batteri e protozoi che procedono alla fermentazione degli alimenti.

Questi brevi cenni di fisiologia ci consentono di comprendere meglio alcuni suggerimenti pratici per prevenire le coliche.



CONSIGLI PRATICI
  • somministrare prima il fieno, che viene digerito nel tratto finale del canale digerente (cieco e colon) e successivamente gli alimenti concentrati, in modo che questi ultimi possano restare più a lungo nello stomaco
  • la somministrazione di concentrato in quantità superiore ai Kg 2,5 al giorno comporta una probabilità di colica quattro volte superiore, oltre i Kg 5 la probabilità è sei volte tanto. In ogni caso la quantità di cibo deve essere proporzionata all’intensità del lavoro. Ridurre pertanto la razione nei periodi di lavoro leggero o quando il cavallo debba rimanere nel box per motivi di salute.
  • Il cambiamento di tipo di concentrato deve avvenire gradualmente
  • La variazione del tipo di fieno può favorire le coliche
  • L’erba medica troppo giovane che fermenta facilmente o fieni vecchi e con muffa sono pericolosi
  • Un eccesso di fibra può causare coliche da ostruzione. La carenza di fibra predispone alla stasi del contenuto intestinale nel grosso intestino originando fermentazioni esagerate e quindi spasmi.
  • Non lasciare troppo a lungo al prato un cavallo che non sia abituato al pascolo, iniziare con un’ora al giorno e aumentare progressivamente di un’ora nei giorni successivi
  • Rispettare con regolarità l’orario di distribuzione dei pasti
  • Evitare abbondante assunzione di acqua fredda a volontà quando il cavallo è sudato ed affaticato
  • Limitare l’assunzione di mais
  • Macinare l’orzo che è dotato di una buccia più dura e quindi è meno digeribile
  • Limitare al minimo l’assunzione di antinfiammatori come il fenilbutazone ed il cortisone che possono favorire l’insorgenza di ulcere gastriche. Se proprio sia necessaria la loro somministrazione limitarla a pochi giorni ed associarla a preparati antiacidi di uso umano come il Sucralfin.
  • Fare attenzione agli antibiotici che squilibrando la flora batterica intestinale possono dare luogo a gravissime e anche mortali enteriti con diarrea. Associarne l’uso con fermenti lattici e preferire molecole più tollerate quali le penicilline e la gentamicina.
  • lavoro iniziato troppo presto (dopo il pasto), prima che la digestione sia completata
  • lavoro eccessivo e stressante
  • lavoro irregolare: ad esempio periodo di inattività seguito da uno sforzo rapido e intenso
  • colpi di freddo
  • brusco cambiamento della pressione atmosferica
  • parassiti intestinali
  • lesioni gastriche (ulcere)
  • Verificare periodicamente la dentatura perché una masticazione alterata può determinare una frantumazione degli alimenti.

BIBLIOGRAFIA
Alimentazione pratica del cavallo sportivo

Nicoletta Miraglia- Edizioni ANAC

Current Therapy in Equine Medicine

N. Edward Robinson- 1997- W.B. Saunders Company