Si è detto molto, di recente, sul buon momento del GID e dei riscontri positivi che stiamo raccogliendo nel piccolo grande mondo del Dressage italiano. Gli sforzi che ormai stiamo promulgando da diverso tempo a favore dell’obiettivo principale che ci prefiggemmo ormai quasi cinque anni fa, far crescere la base, stanno rendendo soddisfazioni e risultati sempre più apprezzabili. Una sorta di aria nuova si sta respirando sui campi che ospitano manifestazioni dedicate al Dressage di base: cavalieri ed amazzoni dai volti “nuovi” si cimentano sempre più con maggior “dedizione” per ottenere risultati non solo finalizzati all’agognato “quorum” di punti per il raggiungimento del I° grado; “concorsisti” e “completisti” si approcciano consci, oggi più di ieri, che il lavoro in piano potrà aiutarli in modo concreto nelle loro rispettive discipline consigliati e incentivati da molti Istruttori, specialmente di nuova generazione, che non fomentano la presunta antinomia tra Dressage ed equitazione naturale. Sempre più a concorsi nazionali di tipo “C” vengono assegnate tappe del Trofeo GID a testimonianza della sinergia affinata con i Comitati Regionali e laddove vi sono stati ritardi o slittamenti nello svolgimenti delle tappe, le richieste e le spiegazioni per il mancato svolgimento ci indicano quanto ormai questo trofeo sia entrato a far parte del collettivo dressagistico e la sua finale nazionale sia la chiave di volta di quel ponte che idealmente ci unisce in chiara comunione d’intenti con il Dipartimento Equitazione di base. E quante volte una tappa GID diventa occasione di interscambio e di collaborazione anche con altre Associazioni che con noi hanno la stessa filosofia di pensiero? Testimone ne è il nazionale “C” che si è svolto presso l’ERSAF di Crema dove con una partecipazione record di 114 binomi in una sola giornata si sono alternati sul rettangolo in erba simpatizzanti del GID, dell’AIPRE (Associazione Italiana Pura Razza Espanola) e con grande soddisfazione di tutti anche atleti della FISD (Federazione Italiana Sport Disabili). Aver raggiunto una presenza così significativa in questo nostro piccolo grande mondo ci rallegra senz’altro, ma questo non deve segnare il raggiungimento di un obiettivo. E’ ora quantomeno di analizzare le cose con lo scopo di procedere ulteriormente, non solo consolidare i risultati ottenuti ma anche a creare i presupposti per qualcosa di più. Un anno fa battezzammo la nascita della “Fabbrica delle idee” e nell’occasione invitammo chiunque avesse a cuore la nostra disciplina di farsi parte attiva nel proporci qualunque cosa innovativa che ci aiutasse a far respirare “aria nuova”. Nacquero così gli stages finalizzati all’apprendimento della tecnica dressagistica di base e il Dipartimento Dressage ci aiutò a mettere in atto un primo incontro (il prossimo sarà organizzato a Roma) che aveva come tema la preparazione di una ripresa Kur, ospitandoci presso il Centro di Equitazione Federale di Triuggio. Nel continuare a perseguire questo principio, un’altra idea ha preso corpo durante l’ultima riunione del nostro Comitato di Presidenza: abbiamo deciso di dare spazio al concetto “Ospitare ed essere ospitati”. Troppe volte siamo abituati a fare progetti limitando i nostri orizzonti alle frontiere di casa nostra sia in termini di aree di competenza, sia in termini geografici. Credo sia giunta l’ora di allargare questi orizzonti, perlomeno quelli geografici. Se è vero come è vero che i nostri ragazzi devono porsi di volta in volta obiettivi seri e raggiungibili per poter crescere in risultati, è altrettanto vero che dobbiamo creare intorno a loro opportunità che li aiutino a realizzarli. Ecco che allora il progetto “Ospitare ed essere ospitati” può diventare uno strumento allargato che potrà permettere di stringere accordi con i Paesi comunitari confinanti. Permettere esperienze all’estero, senza aver bisogno delle qualifiche FEI, saranno sicuramente stimolanti e formative e l’obiettivo è cercare di attuare una serie di tappe che andranno a costituire un Circuito Internazionale con relativa finale in una delle nazioni aderenti dedicato a binomi che praticano il dressage di base. L’idea è entusiasmante, ma l’attuazione non è facile ed il percorso da effettuare è lungo e da pianificare molto attentamente cominciando dai primi contatti con alcune strutture straniere in modo da sondarne la disponibilità. Inoltre, dopo averne verificato la fattibilità, sarà indispensabile coinvolgere e ottenere l’avvallo del Dipartimento Dressage affinché tutto possa essere attuato nel migliore dei modi compresa la eventuale coordinazione con le Federazioni dei Paesi interessati. Forse sarà l’idea di un Comitato di Presidenza sognatore e un po’ “Bohemienne” ma ci fa sorridere la possibilità di vedere i nostri ragazzi misurarsi in un clima e con giudici non solo italiani come in un preludio di impegni internazionali futuri ben più importanti. Pertanto, come si diceva in passato “sumsum corde” e che la “Fabbrica delle idee” insieme al progetto “Ospitare ed essere ospitati” volino in alto come i nostri cuori. (Gatti Roberto)
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