Nel segno dell’Hannover: Ida Vittoria Drei Donà.
Una ragazza altissima, distinta, elegante, seria e concentrata fa la sua apparizione alla Tenuta Santa Barbara in sella al suo sauro Tedesco classe 1996 di nome Wolkentanz 009. Quello che tutti hanno visto con grande ammirazione è una prestazione di classe e patos in grafico di ripresa D1/3 Criterium che corrisponde una percentuale di 66,667 dinnanzi a Giudici del calibro di Ludovico Nava, Barbara Ardu e Annete Illum e una percentuale di 67,685 in prima giornata in grafico D1/1. Ma in realtà questa è solo l’infinitesima espressione di Ida Vittoria Drei Donà. Di origine Emiliana, 30 anni, Operatore Tecnico di base. Dopo una prima parentesi nel settore del salto ad ostacoli e del completo, quasi per gioco partecipa ad un Campionato Regionale Emilia –Romagna di Dressage ed Ida si colora d’oro. Un segno del destino e l’amazzone di Forlì inizia ad approfondire la propria preparazione tecnica partecipando a stage con Mauro Roman, Piero Sangiorgi, Enzo Truppa o spesso recandosi in Germania per esempio da Munstermann oltre che per comprare cavalli!
A Forlì la Drei Donà lavora a casa i propri cavalli, nel suo piccolo allevamento-scuderia di famiglia. Filari di Viti e cavalli. Passione su passione che si fondono e si amalgamano in una unica visione e filosofia di vita che fiorisce in entrambe le attività. I nomi e le caratteristiche dei vini di casa ripropongono l’anima dei cavalli di Ida. Sono Graf Noir il capostipite del piccolo Allevamento di Ida, Pruno il maremmano di famiglia che viene convertito alla nobile disciplina del dressage e che dimostra come il cuore sia la carta vincente in ogni prova dello sport come della vita, Notturno il primo semplice “cavallo” che dà inizio al rapporto con l’equitazione, Magnificat la cavalla grigia oggi fattrice “Drei Donà” a seguito di un incidente misterioso che la ritira irrimediabilmente dalla carriera agonistica e la vede mamma di due splendidi puledri forti ed elastici: Graf Galahad e Akhenaton. C’è una visione ed una filosofia del cavallo che è impalpabile ed onirica, gentile, rispettosa, forte e delicata al contempo. Il cavallo è creatura leggiadra e sovrana per Ida e per la madre Giovanna. I cavalli divengono l’estrinsecazione di doti umane recondite e inimitabili. La carriera di Ida è legata ad un cavallo “qualsiasi” che le apre la strada non solo del dressage agonistico, ma del cuore, della forza, dell’audacia, della costanza e dedizione. Tornese arriva a quattro anni di età dalla Germania dell’Est in un carro bestiame per essere venduto come carne da macello assieme ad altri sfortunati compagni. Tornese ha la voglia di vivere, di combattere, di lottare e quando scende dal camion alza la testa e apre le sue nari sbuffanti in segno di sfida. Il commerciante lo nota nella sua caparbietà e decide di serbargli un'altra sorte. E’ qui che entra in scena Ida. La ragazzina ha solo 12 anni e nota Tornese. Non importano la giovane età e l’inesperienza del cavallo: è amore e ammirazione a prima vista. I due formeranno un binomio con un rapporto empatico e all’unisono eccezionale. Vincono la sfida nel 1994: partecipazione ai Campionati Europei Juniores di Dressage. È l’inizio di una carriera luminosa che oggi la porta ad essere Campionessa Italiana. “tutti i cavalli” mi assicura Mamma Giovanna, “li scegliamo con il cuore e con la sensibilità”. E’ il caso del gigante sauro “Wolken” per gli amici, comprato a Verden all’Asta. Uno sguardo, una luce, un incontro di intenti e di emozione….. Oggi Wolken è il cavallo di punta di Ida. Armonioso, leggero, espressivo, elegante. Un ballerino che sfiora appena la superficie terrestre per spiccare il volo. Tra le mani di Ida è sicuro, concentrato, collaborativo. Il suo occhio furbetto tradisce un carattere forte, bizzoso, lunatico, stravagante. “ E’ un artista” assicura Ida. “genio e sregolatezza. Come tutti i figli sauri di Weltmeyer c’è carattere. Molto carattere anche per la presenza di Hitchcock nella sua linea di sangue. Ogni tanto pianta grane incredibili. Per un anno non ho potuto effettuare il campo prova in gara. Aveva preso non so che paura ed io ogni volta dovevo inventarmi una manovra diversiva prima di entrare nel rettangolo di gara. Poi all’improvviso tutto è passato”. Ida in gara è groom, amazzone, autista del suo van. Controlla ogni dettaglio e soprattutto coccole e affetto, rispetto, gratitudine. Veste Wolken come fosse un principe con la sua testiera gioiello, le sue fasce da lavoro rosa e i suoi scaldamuscoli. Un atleta ballerino. C’è un mondo di sentimenti, di spontaneità, di umanità che la vede impegnata in prima linea con i suoi cavalli. “ Ho provato a fare altro nella vita” assicura sorridendo di cuore Ida” ma non posso fare altro. La mia vita sono i miei cavalli che desidero interpretare a modo mio in maniera pulita e non commerciale”. Un sorriso per tutti, una luminosità e dolcezza che irradia al mondo che la circonda. Ida è solare e convincente anche con la sua allieva Livia Gavelli. “ ho sostenuto questo viaggio”racconta Ida “proprio per Livia. Era andata così bene al circuito Regionale Gid e anche al Trofeo Kur Regionale che non volevo negarle la sua meritata finale nazionale. Poi Ydris del delta questo pony che è affidato alla bambina è un altro dei miei cavalli dal cuore generoso e caparbio. E’ un cavallino della Camargue allevato allo stato brado e con un po’ di esperienza nel salto ad ostacoli. Ha sorpreso tutti con il suo talento nel dressage. Ma io sono abituata a queste manifestazioni di affetto e di collaborazione da parte dei cavalli. La mia carriera ne è piena. Bisogna solo saper chiedere e dare valore a ciò che i cavalli Ti donano. E loro donano sempre.”e Livia Gavelli si classifica seconda nella Finale Gid E Pony con il suo cavallino della Camargue.
Giulia Iannone |